FAZIL HUSNU DAGLARCA
Erano queste mani?
Erano queste mani che attraverso le favole
Tendevo ai sogni, erano queste mani?
Piene di desiderio, piene di vivezza
Erano queste mani a dormire mentre tenevano immagini?
Piccoli mondi chiari di biglie
Erano questa mani la vita di quei mondi?
Uguale ad un gioco d'oro soffiava
Il vento di stagione tra piume d'oro.
A fare casa di terra erano queste mani
Che ora poggiano su case che sono di terra?
Davanti ai compiti di lavoro a mano
Com'era bello pensare mangiandosi le unghie.
Da quelle linee è scomparsa
Ciò che gli indovini chiamano felicità.
Dove ha ferito quel temperino da campagnolo
Modellando lo zufolo dai rami del salice...
Erano queste mani ad uccidere il passero azzurro
Per qualche goccia di sangue ch'è vittoria e coraggio?
Nascoste sotto le coperte
Erano questa mani a non amare la notte?
Si sono separate dai cari giocattoli
Han rotto quelle minuscole bottiglie.
E dopo ogni altra, ogni altra cosa
Erano queste mani ad aprirsi a Dio!
Traduzione di Grazia Arsan
(Titolo originale: "Bu eller miydi"; estratto da "Il bambino e
Allah" Ed. Varlik Yayinlari, pag.52)